Il contesto di intervento della mediazione familiare.
A seguito della separazione, il legame di coppia si scioglie ma gli adulti coinvolti rimangono genitori e hanno un obbligo non solo naturale e morale, ma anche giuridico di garantire ai figli la soddisfazione dei loro bisogni e soprattutto di proteggerli dalle possibili ricadute della conflittualità genitoriale nella loro vita.
È frequente che a conclusione delle procedure giudiziali, la tensione tra gli ex coniugi permanga insieme alla totale assenza di comunicazione e collaborazione nella messa a fuoco di un progetto educativo condiviso, così come di una reciproca intesa sulle modalità di soddisfazione delle esigenze affettive e materiali dei figli.
Il ruolo della mediazione familiare.
La mediazione familiare è lo strumento che consente di organizzare le relazioni della coppia in vista della separazione o successivamente alla rottura della convivenza.
Il mediatore familiare è un esperto della conflittualità di coppia, preparato sulla separazione dal punto di vista emotivo, educativo, affettivo, economico e legale. E’ terzo e neutrale, non dirà alle persone cosa fare, ma le metterà nelle condizioni di collaborare e affrontare insieme la trasformazione che sta investendo la loro famiglia da tutti i punti di vista.
Facilita il raggiungimento di un accordo su un programma di separazione soddisfacente per la coppia e i figli nella garanzia del segreto professionale e in totale autonomia rispetto all’ambito giudiziario.
Le cause della rottura familiare restano esterne al percorso di mediazione, ciò consente alle parti di guardare al futuro e trovare le basi di un accordo durevole e mutualmente accettabile, che tenga conto dei bisogno di ciascun membro della famiglia. Il mediatore familiare aiuta la coppia a scindere il ruolo di coniuge o compagno dal ruolo genitoriale e l’accompagna in un percorso in cui la conflittualità non abbia ricadute sul ruolo di mamma e di papà.
L’obiettivo della mediazione familiare
L’obiettivo è quello di creare le basi che promuovano un contesto familiare più sereno, di dialogo e non di conflitto. Consentire ai figli di avere dei genitori che, seppur separati o divorziati, si occupino responsabilmente di loro.
La mediazione è, dunque, un processo il cui risultato è un accordo scritto e firmato, che riguarda la riorganizzazione della vita familiare, i turni di cura dei figli, aspetti di natura economica e patrimoniale.
Quanto tempo dura?
La mediazione familiare ha inizio dopo il primo incontro informativo che generalmente è gratuito. Le sedute durano circa un’ora, un’ora e mezza e si svolgono con un intervallo di tempo di dieci giorni l’una dall’altra, per dare modo alla coppia di sperimentare gli accordi che di volta in volta vengono raggiunti e perfezionarli sulla base delle loro necessità.
Il numero di sedute necessarie al raggiungimento dell’accordo varia a seconda delle questioni che la coppia intende affrontare in mediazione e dal suo modo di discutere. In ogni caso generalmente non occorrono più di dieci/dodici sedute. Le discussioni avvengono di persona e la risoluzione della lite richiede meno tempo rispetto al sistema legale di tipo avversario.
I costi della mediazione familiare
Il costo per risolvere un conflitto familiare in mediazione è moderato ed è decisamente inferiore rispetto al procedimento giudiziale, viene calcolato ad ore ed è di solito ripartito tra le parti sulla base delle loro risorse economiche.
I vantaggi della mediazione familiare
Tuttavia, non conta solo la questione economica quantitativa ma anche quella qualitativa: l’accordo raggiunto in mediazione è un accordo potenzialmente durevole nel tempo. Vediamo perché…
Numerosi sono i vantaggi di questo percorso: gli accordi concordati dalla coppia, equi e condivisi, proprio perché non imposti da un terzo, avranno maggiore probabilità di essere rispettati nel tempo. Diminuisce la tensione, migliora la qualità della comunicazione e la capacità di riconoscere i bisogni affettivi dei figli.
Consolata Santino
Avvocato – Mediatrice familiare – Counselor