In pochi sanno che la mediazione familiare prevede un primo incontro informativo gratuito. E’ un servizio che offrono diversi Studi come lo Studio Santino, ma è offerto anche dal Tribunale di Milano che ha aperto nel 2018 uno “Spazio informativo” sulla Mediazione familiare presso la Sezione Famiglia del Palazzo di Giustizia di Milano.
Tale Spazio di incontro informativo gratuito, nato grazie alla collaborazione tra Ordine degli avvocati, Magistratura, Comune di Milano e Coordinamento milanese dei centri di Mediazione familiare è aperto al pubblico una volta a settimana. Viene offerta la possibilità a chiunque lo desideri di ricevere informazioni da parte di volontari professionisti, sia sulle caratteristiche della Mediazione familiare, sia sui centri pubblici e privati esistenti sul territorio metropolitano.
Che cos’è e a chi si rivolge la Mediazione familiare?
La Mediazione familiare è un percorso, scandito da più incontri, della durata non superiore ai sei mesi, e si rivolge in particolar modo a quelle coppie, separate o in via di separazione, che necessitano di uno strumento di superamento del conflitto per il bene del minore.
Durante questi incontri, di cui il primo è un incontro informativo gratuito, la coppia è supportata da una figura professionale, il mediatore appunto, che, con la sua esperienza e le sue tecniche specifiche, facilita la coppia nel ritrovamento di un dialogo. Il dialogo e il rispetto reciproco permettono alle parti di porre le fondamenta di un nuovo e futuro progetto genitoriale che abbia come centro di interessi il figlio.
Due sono gli elementi caratterizzanti il mediatore familiare:
- Neutralità: il mediatore deve essere neutrale rispetto ai membri della coppia.
- Riservatezza: tutto ciò che accade nelle diverse fasi del processo, dalle dichiarazioni rese alle informazioni acquisite, non può fuoriuscire dai confini della mediazione, a meno che non sia stato fornito dalle parti il consenso a un successivo utilizzo delle stesse.
Riferimenti normativi
Partendo dal Codice Civile, si può fare un richiamo all’art. 337 octies, secondo comma (Poteri del giudice e ascolto del minore), da cui traspare che il giudice, in determinate circostanze e dopo aver ottenuto il loro consenso, stimola le parti ad intraprendere un percorso mediativo per la “tutela dell’interesse morale e materiale dei figli”
“…Qualora ne ravvisi l’opportunità, il giudice, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può rinviare l’adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 337ter per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell’interesse morale e materiale dei figli.”
Un ulteriore rimando alla Mediazione familiare si può cogliere nell’art. 6 del D.L. 132/2014 (convertito dalla Legge 162/2014), riguardante la Negoziazione assistita, nel quale si stabilisce che gli Avvocati devono mettere al corrente le parti sull’opportunità di avviare un percorso di Mediazione familiare.
“…Nell’accordo si dà atto che gli avvocati hanno tentato di conciliare le parti e le hanno informate della possibilità di esperire la mediazione familiare…”
Perché la Mediazione familiare è efficace?
Quando una coppia entra in crisi rischia di farsi sopraffare da accuse reciproche che non fanno altro che acuire il disagio e la sofferenza del bambino, già scosso dal cambiamento della situazione familiare.
Proprio per questo l’ottica del “vinco io-perdi tu”, dominante nell’aula di Tribunale, porta i genitori a incentrarsi più sui propri interessi, perdendo di vista il loro obiettivo preminente, cioè garantire, nonostante tutto, una vita serena al proprio figlio.
E’ qui che entra in gioco la Mediazione familiare: un setting neutrale dove le parti occupano una posizione equipollente. Con il mediatore si cerca di ristabilire quel clima di fiducia, di rispetto e soprattutto di riconoscimento dell’altro. Il percorso mediativo, che ricordiamo iniziare con un incontro informativo gratuito, fa sì che entrambi i genitori ne escano vincitori. La Mediazione familiare a Milano, come in altre città, consente di responsabilizzare i genitori a trovare insieme un accordo su tutti gli aspetti che riguardano la vita del minore. Se l’esito è positivo, tale accordo verrà poi sottoposto al controllo di un avvocato, il quale, verificata la conformità del contenuto al sistema normativo vigente, lo presenta al tribunale per l’omologazione.
In conclusione, la mediazione familiare avrà raggiunto il suo intento, quando avrà aiutato la coppia in crisi a valorizzare la loro responsabilità genitoriale.
Giulia Meneghelli
dott.ssa in Giurisprudenza