L’adolescenza è uno dei periodi più a rischio solitudine. Un periodo molto complesso fatto di cambiamenti sia a livello fisico che psichico.
È una delicata fase di passaggio da un mondo fatto di giochi e illusioni ad uno caratterizzato da responsabilità e delusioni.
Proprio in questo passaggio la creazione di un’identità forte e sicura gioca un ruolo fondamentale.
L’adolescente vittima di bullismo
Oggi il bullismo è un fenomeno molto diffuso e spesso le vittime sono gli adolescenti.
Si pensi ad una ragazza non integrata nel gruppo con la sensazione di essere inadeguata, sbagliata e inutile nella sua vita.
La sua debolezza viene “presa di mira” da coloro che si definiscono amici. Insulti, parole poco gentili, umiliazioni sul proprio aspetto fisico, forse perché ancora avvolta dalla semplicità infantile che la contraddistingue dalle sue coetanee.
Il suo sentirsi inadeguata causa l’accrescere della solitudine e dell’esclusione.
Quando la solitudine si trasforma in vera patologia, l’adolescente trova rifugio in varie forme di dipendenza.
La dipendenza rappresenta l’unica soluzione per sfuggire al dolore che si prova a sentirsi soli.
L’adolescente vittima di bullismo e identità violata
Una ragazza “lasciata sola” vive nella totale solitudine.
La fragilità emotiva e psichica di una ragazzina può spingerla a fare scelte sbagliate, come partecipare ad un gioco. La ragazza, nella sua fragilità, coglierebbe questo invito semplicemente come un “sentirsi considerata”, occasione per lei a cui non rinunciare e mostrarsi disposta a tutto. Perché l’importante è sentirsi partecipe, anche a giochi che possono rivelarsi pericolosi.
Un gioco banale come scattarsi una foto, non una qualsiasi, ma una di quelle per cui bisognerebbe fidarsi di chi è destinatario. Colui che per la prima volta le concede di “sentirsi bella”. E perché non “mettersi a nudo”, tanto ormai si è grandi.
Tutto cambia quando quella foto viene messa in rete. Da lì iniziano le minacce e l’obbligo di tacere.
All’improvviso nuovamente tutto cambia Da protagonista di bellezza e femminilità ad umiliazione, vergogna e paura.
Adolescente vittima di bullismo: rifugiarsi nella solitudine
Una foto, un semplice gioco in un attimo si trasforma in umiliazione e solitudine.
Paura nel chiedere aiuto, di parlare, di avere ripercussioni, imbarazzo per i genitori ma soprattutto quella sensazione di sentirsi sbagliata, incolparsi di tutto, vivere in un corpo “sbagliato”, violato della propria identità, vivere nella chiusura totale e perdere ogni forma di con-tatto.
Una fiducia nell’altro che si sgretola pian piano, continuando a preferire la solitudine.
Molte scuole hanno aderito a programmi di peer mediation al fine di aiutare i ragazzi a gestire la conflittualità in modo pacifico e prevenire i fenomeni di bullismo.
Dott.ssa Rossella Mangino
Pedagogista Clinico®