“Perché mio figlio non vuole andare a dormire?”, “Perché fa i capricci nonostante lo abbia avvisato da prima?”, “Come mai si sveglia di notte e non riesce più ad addormentarsi serenamente?”
Queste sono domande tipiche che un genitore, prima o poi, inizia a farsi, soprattutto quando il proprio figlio inizia ad essere abbastanza grande da comprendere di avere delle regole.
Dopo una giornata di lavoro intenso e responsabilità non si ha di certo la voglia e la forza di subire anche i capricci del proprio figlio che non vuole andare a letto. Inoltre, nella coppia, non sempre si ha la stessa visione e la stessa percezione sull’orario “giusto” per mettere a letto il bambino: questo potrebbe generare discussioni in famiglia.
La notizia confortante è che capita a tutti (quasi), di avere a che fare con episodi del genere, soprattutto se si ha a che fare con bambini di età pre-scolare, fino a poco prima dell’adolescenza (0-11 anni).
Questo articolo illustrerà alcune strategie educative per fare in modo che questi episodi si riducano notevolmente, aiutando il proprio figlio ad addormentarsi serenamente.
Il significato pedagogico della notte e dell’addormentamento
Per i bambini, sin dalla più tenera età, è sempre un momento molto delicato l’addormentamento, poiché è quel momento in cui il bambino si separa dai suoi genitori, passando da una fase conscia (cioè di veglia) ad una fase inconscia (cioè di sonno).
Nella fase inconscia, i suoi pensieri non sono controllati dalla razionalità, crollano le difese ed è possibile che si svegli a causa di incubi ed enuresi notturna (pipì a letto). Questi ultimi episodi capitano spesso in correlazione a momenti di passaggio o cambiamento, in cui il piccolo riversa nei sogni paure o preoccupazioni che vive durante il giorno.
Il primo indizio che può aiutare a gestire al meglio la fase dell’addormentamento è chiedersi: “come si comporta mio figlio quando mi allontano da lui?”, focalizzando l’attenzione su tutti quegli episodi in cui avviene una separazione (per esempio quando lo si porta a scuola).
Se il bambino ha una tendenza a vivere la separazione in modo triste, nostalgico o cupo, allora sarà necessario prestare ulteriore attenzione al momento della nanna.
Esistono tuttavia delle strategie educative pre-nanna da mettere in pratica qualche ora prima della messa a letto, in modo daaiutare il proprio figlio ad addormentarsi serenamente.
Le strategie
- Circa 3-4 ore prima della messa a letto (attenzione che età e orario siano coerenti) è utile iniziare ad oscurare la casa chiudendo le persiane, abbassando le luci creando un clima soft;
- Circa 3-4 ore prima dell’addormentamento, abbassare al minimo i rumori domestici, evitando di passare l’aspirapolvere, spegnendo la musica, abbassando il volume della TV…
- Durante la giornata sarà fondamentale comunicare al proprio piccolo che appena prima di andare a dormire potrà godere di un momento speciale con i suoi genitori (cercando di dare continuità tutte le sere, bastano anche 10 minuti). Si tratta di proporre dei giochi tranquilli o un video divertente da vedere insieme sul suo lettino, degli indovinelli, qualche pagina di un libro da leggere insieme… Sono tante le alternative, ma è importante far scegliere a lui cosa preferisca. Dev’essere un momento pieno di coccole e di vicinanza fisica, mantenendo luci basse o spente;
- Il bagnetto è un rituale rilassante e sarà utile che si svolga circa allo stesso orario, tutti i giorni (consigliato prima di cena per evitare congestioni). L’acqua tiepida, le bolle, qualche giochino in acqua… questo aiuterà il bambino a rasserenarsi dopo la giornata;
- Il pigiamino è importante perché è un simbolo: fa capire al piccolo che si sta avvicinando il momento di andare a letto senza il bisogno di troppe parole. È possibile farglielo indossare dopo aver lavato i denti o anche prima di cena (il consiglio? Sceglierà lui quando!)
- La cena: è utile cercare di cenare più o meno allo stesso orario ogni sera, evitando cibi pesanti. Dopo il pasto sarà utile preparare al bambino un biberon/tazza con della camomilla;
- Lavaggio denti: accompagnare il bambino in bagno, aiutandolo laddove non riesce da solo, è il miglior metodo per rassicurare ed empatizzare col proprio figlio. Sarà utile offrirgli anche una piccola “coccola”: una cremina sul viso o sulle mani, spazzolargli i capelli, aiutarlo a preparare i vestiti per il giorno dopo.È importante mantenere un tono di voce molto pacato e medio-basso, quasi sussurrando;
- Infine, è importantissimo trovare un rituale che accompagni il piccolo ad addormentarsi serenamente: una ninnananna, qualche carezza, il bacino della buonanotte, ricordandogli che al suo risveglio lo aspetterà un grosso abbraccio;
- Lasciare una lucina accesa è utile per non far sentire il piccolo in pericolo: si potrà spegnere quando il piccolo avrà preso sonno (togliendola gradualmente nel tempo).
Sembrano molte le cose cui prestare attenzione, ma non bisogna scoraggiarsi… all’inizio sarà sicuramente più complesso perché si tratta di acquisirenuove abitudini,sia per i genitori che per il bambino.
Tuttavia per i bambini è fondamentale sperimentare prevedibilità e costanza, momenti cioè routinari che li rassicurano ed evitano di generare eventuali stati d’ansia.
La coppia
Quanto al partner… è importante condividere con lui/lei l’importanza di questo momento e farsiaiutare dandosi il cambio (per esempio un giorno a testa). Questo aiuterà il bambino a comprendere che i suoi genitori sono entrambi adulti in grado di gestire i suoi timori, adulti dei quali si può fidare, così da addormentarsi serenamente e senza timori.
La coerenza del metodo e la prevedibilità della routine sono molto importanti sia per il bambino che per la coppia, così da costruire abitudinisane e serene per tutti.
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